martedì 3 novembre 2009

Influenza si influenza no. Che fare?

E' un pò di tempo che non scrivo.
Mi sono detta: perchè no?
Perchè non buttare giù qualcosa visto anche che ho tempo, sono a letto con l'influenza e forse ne potrei anche dire di cose in proposito?
E' iniziata così semza preavviso.
Avevo appena finito di litigare con dei genitori che, contrariamente a quanto raccomadato da tutti gli spot e dall' informazione a tappeto che sta costellando tutta la stampa quotidiana, rotocalchi televisivi e talk-show, avevano richiesto un tampone nasale per H1N1 con richiesta del loro medico di base.
Ma dico si può essere così imbecilli, loro o il medico di base...
Do del cretino al collega di base, do in escandescenze e voilà...
A fine mattinata ho i brividi un malessere generalizzato e avvertendo tutti i colleghi presenti corro a casa. Mi infilo sotto una tonnellata di coperte, gemendo come un agnello al sacrificio.
Ho male dappertutto, non so come sopravviverò...Invece...
Sprofondo in un dormiveglia angoscioso, la febbre sale...sale...38.9 Vado incontro a fantasie fantasmagoriche con animali e draghi, senso di morte imminente e pericoli inauditi...
Non so cosa sia. C'è di tutto: angosce per intrighi internazionali e ammanchi di monete pregiate da parte di bande di multinazionali senza scrupoli.
In realtà il senso di pericolo è tangibile come il dolore alle ossa e la mente offuscata da fantasmi improbabili.
Infine mi sveglio.
E' tutto al proprio posto, la febbre tende a scendere un pochitto.
Leggo Stieg Larsen per tutta la mattinata successiva e mi immergo nei suoi intrighi dove hacker e violenze si intrecciano su uno sfondo nero come la pece, ma l'eroina mi affascina in quel gioco tra vittime e carnefice. Ho già visto il primo libro diventare un film: Gli uomini che odiano le donne.
Trovo il libro affascinante, elegante, per niente sapido di sadico e sporcizia.
E trovo che restare a letto sia la medicina migliore prima di ogni altra.
Sono sfebbrata da 12 ore esatte...

11 commenti:

  1. Cara la mia Clo, l'influenza ti dona, per lo meno hai sparato qualche pallottola. Mica come me, che pesce sono e da pesce muta sono. Vorrei riacciuffare il filo del blog, ma al momento ho altri fili da rincorrerre e cucire per bene. Ho speso troppe energie con la presunzione di farcela e farcela da sola, ma ho compreso che mi sbagliavo. Mi sto occupando di me stessa insomma, nella speranza di potere ,un giorno non troppo lontano, avere di nuovo una vita normale. Non mi è mai apparsa così bella come ora la parola "normalità". Io che ho sputato sopra la normalità, la noia e le consuetudini. Che brutta roba la presunzione Clotilde. Un abbraccio mia cara, riguardati.))

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  2. p.s.
    Non so se l'hai fatto a ragion veduta, ma volevo farti notare che non compare lo script dei commenti al post.

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  3. Cara Cleide so che non compare lo script ma basta passarci accanto con il mouse e compare spero sia chiaro anche se non sembra...
    Non è voluto.
    Mentre mi piacerebbe sapere di più su questa tua ricerca di normalità in un virtuale che come vedi, di virtuale ha ben poco. Intanto ti scriverà...e vedremo di venirne a capo, se il pesce non si ostinerà a rimanere muto.

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  4. E mica avevo notato che dovevo strisciare?))
    Fose non mi sono spiegata bene.La mia ricerca di normalità non ha nulla che vedere con il virtuale. In questo senso il mio bilancio è positivo. Ti scriverò appena posso..))

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  5. Ho capito che non è il virtuale ove ricerchi la normalità. Indicavo il virtuale ( che poi tanto virtuale non è) il luogo ove dare voce a questa tua ricerca, sempre che il pesce con un battito di coda svicoli per anfratti e sparisca tra gli scogli.
    E questo sia voluto.
    si scrivi.
    anch'io lo farò.

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  6. Sai ho finito il 2 volume della trilogia di Stieg
    Larssen.
    Inizio adesso il terzo ed ultimo volume.
    Domani ritorno a lavorare,
    uffa,uffa,
    Non avrò più tanto tempo da dedicare alla lettura.
    Uffa. Troveremo una soluzione.

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  7. Ne ho sentito parlare e pare siano avvincenti, ma non ho letto niente. Io sto leggendo Zanna Bianca.Si si. Credo che continuerò con Piccole Donne, Il vecchio e il mare e stavolta ci passa pure Topolino. Tu capisci no? Voglio leggere di quelle belle e delicate storie di altri tempi, di buoni sentimenti e piccole cose..sereno rientro al lavoro .)

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  8. Saluto tutti coloro che passeranno...per caso di qua

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  9. ciaooo!!!
    l'influenza è proprio una brutta compagnia, non ti fa sentire il gusto delle cose che mangi...e la fame viene a mancare oltrettutto!!!
    ma in compenso si trova il tempo di dedicarsi a piccole cose..che durante la vita frenetica non facciamo mai con la stessa tranquillità... gurdare la tv, scrivere sul blog dimienticato da un pò...o semplicemnete farsi una dormita...non trovi? buona guarigione!!!

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  10. comincio anche io ad avere i sintomi dell'influenza e l'unica cosa che vorrei adesso è avere un divano enorme un paio di coperte calde e la borsa dell'acqua calda... ma purtoppo sono a lavoro, solo se sono in fin di vita potrei andare a casa....
    buona guarigione!

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  11. ti ho lasciato un pensiero sul mio blog. bacio

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Se potessi

Se potessi congiuntivo, tempo e verbo dello sfigato cronico.
Se potessi farei, ma non posso
Poi c'è il tempo e e verbo dello scanzafatiche cronico: se potessi, ma non voglio
Poi c'è il tempo e verbo dell'idealista: in futuro sarà sempre meglio di adesso
E del rassegnato cronico: sarà sempre così.
Chi cade si rialza, chi soffre sorriderà.
Chi piange si asciugherà le lacrime e andrà avanti.
C'è sempre un futuro e una possibilità: quando si respira si continuerà a respirare.
Io spero solo di poterci ancora credere.

Il colore che preferisco.

Vorrei portare con me un pò del vecchio e aggiungere tanto di nuovo.
Vorrei aprire una nuova pagina e scoprire che è diverso dal solito. Vorrei sperare perchè di verde bisogna colorare il mondo e così lasciarlo.